lunedì 18 dicembre 2006

Peninsula Valdez - Busqueada de trabajo

Il giorno seguente mi sveglio con fatica, sono l'ultimo ad abbandonare la camerata.
Faccio colazione (caffe' con leche, pan con manteca y dulce de leche ... me encanta el dulce de leche, e pare che sia veramente facile da fare, mi han detto che si puo' ottenere mettendo la latta del latte condensato in una pentola a pressione per una mezz'ora), mi appunto tutti gli indirizzi dei vari diving del luogo, racconto a David, il ragazzo spalmato della sera prima, un po' di quello che sto andando a fare; ci diamo un mezzo gancio volante sulla spiaggia, oppure all'ostello per pranzo.
Esco quindi a cercare lavoro; non ho una reale speranza di ottenere qualcosa, so che e' tardi e tutti i team saranno ormai armati, ma tentar non nuoce.
Il primo diving: niente. Ciao, grazie.
Il secondo: niente. Pero' guarda che l'ultimo in fondo a questa strada, so che sta cercando. Ok, grazie mille, vado subito.
Eccomi. Parlo col tipo, che mi propone di lavorare per lui, a patto che i clienti me li procuri io da solo. Come scusa ? Si, chiaro, mica ti posso tenere qua aspettando che la gente arrivi, pagandoti per cosa ? Vai negli hotel, tiri su un po' di gente e poi te la porti sott'acqua. Vedrai che quattro o cinque persone al giorno le raccatti, qua si usa molto. Ah si? mah, ci penso, lasciami il biglietto da visita.
UHMMMMM penso, non e' che sia il massimo della professionalita'. Vediamo, alla peggio e' l'ultima spiaggia, pero' ... anche se fosse l'ultima, davvero me la sento di andare in giro a baccagliare la gente cosi' ? Davvero sono il tipo in grado di fare una cosa del genere ? No, penso proprio di no.
Beh, andiamo al prossimo. Non c'e' nessuno, solo un biglietto che dice "regreso en una media ora". Ok, mi prendo un gelato. Quando torna la tipa, mi dice che el equipo esta armado, pero si quiero posso lasciarle un curriculum. Cazzo, un curriculum ! Non che ci sia molto da scrivere, pero' potrebbe essere un'idea. Guarda, te lo porto oggi pomeriggio che non ci ho pensato a stamparlo ...
Vado in un altro diving ancora, e anche qua mi dicono la stessa cosa.

Quindi pranzo e torno all'hotel, tanto devo aspettare fino alle cinque circa che ritornino i padroni di un paio di diving per parlare direttamente con loro. Racconto la mattinata a David, parliamo del piu' e del meno; lui e' un ... biologo ? Sta facendo il volontario in varie realta', ha passato un mese nella giungla in Costa Rica a studiare le abitudini di branchi di scimmie; mi racconta di un uccello allucinante, che per conquistare la femmina fa a gara con gli altri maschi a chi canta piu' a lungo, ed il suo canto e' composto da due sole note, lunghe, alternate. Per settimane. Sempre, giorno e notte, senza interrompersi. Era il suo incubo, e ci credo. Gli chiedo se mi da' una mano a stilare il curriculum, così dopo il suo pranzo andiamo in un locutorio, buttiamo giu' queste due righe e assieme andiamo a lasciarlo in un paio di posti.
Aspettando le cinque, ci buttiamo sulla spiagga a fumare, a sghignazzare, a fare alti e bassi discorsi; un perro martoriato dalle zecche decide che la mia coperta e' abbastanza grande anche per lui e ne occupa un terzo. Lo ringraziamo, il vento e' freddo e la felicita' e' un cucciolo caldo.

Nell'ultimo posto dove ci rechiamo, quello che Gladys mi ha consigliato caldamente, il ragazzo-proprietario mi spiega che i miei "titoli" non sono riconosciuti per niente in Argentina, qua o sei SSI, o vai a dare un esame nazionale comprensivo di tutto, natazione e altre merdate. Mi par di capire che qua se la tirano un po' "sai l'acqua e' fredda, la visibilita' poca, devi immergerti con un sacco di pesi" eccetera. Pero' - mi fa il tipo - se vai in brasile, con quello che hai e sai fare trovi tutto il lavoro che vuoi; qua puoi solo sperare di fare il pontonero, riparare equipaggiamento, trasportare bombole, ormeggiare le barche. Chissa' - penso - dovrei incontrare Mexico verso la fine dell'estate da quelle parti - e altro di brasilero andro' a incontrare sulla mia strada ... sara' una profezia ?
Quindi alla fine non ho raccolto niente, pero' sono comunque felice, di aver trascorso una giornata attiva, di aver condiviso il mio tempo con David, e che qualcuno mi abbia spiegato per bene la realta' subacquea argentina.

Il mio pullman per tornare alla capitale e' alle otto, e sono le otto meno venti - cazzo. Corro all'hotel e chiedo al marito di Gladys di chiamarmi un taxi, saranno quindici quadre fino alla stazione ... lui mi guarda e mi fa
"no vas a llegar !"
come non arrivo in tempo ? cazzo sono quindici quadre, quanto ci mette un taxi ad arrivare ? eh, una mezz'ora .... infatti chiama e gli danno venti minuti di attesa. Cazzo, caZZo, cazzO ! Vai a prendere il collettivo qua all'angolo. Volo. Non arriva. Mi incammino con David al mio fianco che gentilmente mi porta un pezzo di zaino, io con i miei venti chili in spalla non posso correre piu' di tanto .... Ma (grazie alla suerte e al calore umano sudamericano !) tempo due quadre e il marito di Gladys ci spunta di fianco con la sua macchina, ci carica e mi smolla alla stazione giusto in tempo (ma proprio giusto). Abbraccio entrambi con calore, rimango in parola con David di reincontrarci a BsAs, e mi imbarco.

Questa compagnia di bus fa cagare rispetto a quella dell'andata, ma tant'e'. La cena viene servita in un ristorante anziche' a bordo, per lo meno e' calda, pero' niente colazione e pranzo. Mi siedo a mangiare con un ragazzino (df, ormai chi ha circa vent'anni lo considero un ragazzino, sto proprio invecchiando ....) charliamo, e poi mi offre un porro "per viaggiare sereni" .... che grande ! grazie amico. Mandano una pelicula con Jim Carrey, Fun With Dick and Jane, davvero carina, se vi capita buttate un occhio.

Arrivo alla capitale che e' pomeriggio inoltrato, ritorno all'ostello che ormai sento come una seconda casa, e riprendo possesso del mio letto. Manuel e' felice di rivedermi, questa sera decide di non lavorare e di portarmi in un discopub dove mandano musica rock - bella storia.

Bella storia, che continua, ma da' inizio ad un capitolo a parte.

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