Lo so, lo so, una volta ero più prolifico. In realtà ho un sacco di appunti su immersioni usticensi che sarebbero solo da spolverare. E poi ho cominciato un "lavoro" "letterario" - ovviamente non è un lavoro perchè nessuno mi paga, e la sua unica caratteristica letteraria è di essere scritto - che in una settimana mi ha fatto riempire una decina di pagine; essendo le idee espresse nello scritto vecchie e prive di originalità, lo sto riempiendo di finti riferimenti storici, sinonimi improbabili e figure retoriche inopportune - tutte attività di indagine tra wikipedia e il garzanti che rallentano in qualche modo la produzione delle mie abili dita di baffuta segretaria. Buttate un occhio qua e avrete idea di quello che mi succede ...
Oltre a questo aggiungete i mesi di notti investiti su gamezoo, una compagna sudamericana ipercinetica, tirate una riga e vedrete che sono a credito con il tempo di vita per ben dodici cicli lunari e mezzo.
Senza contare che siamo in periodo elettorale e io sono eccitato e fremente: tant'e' che il 14 andrò a una fiera botanica e il 15 sarò a Milano per una fiera sulla video sorveglianza - il che mi da' una buona scusa per non dover cercare il certificato elettorale. In effetti non sono nemmeno sicuro che i giorni di voto siano il 14 e il 15, ma tanto non ha alcuna importanza. Almeno, per me non ne ha, e se per voi ne ha vi consiglio qualche minuto di pramayana: proiettatevi da qui a una settimana davanti al televisore a vedere gli exit poll, a commentare i commenti, ad assorbire questo abstract, questo resùmen di informazione: concentratevi sulla parzialità del messaggio che qualunque medium oggigiorno vi può trasmettere, che sia televisione giornale volantino agitatore blog forum o simposio; pensate al concetto di globalizzazione e all'impossibilità di abbracciare e quindi descrivere e quindi percepire una dinamica globale, che dovrebbe essere così lampante agli occhi di ognuno di noi che spendiamo mesi, anni, a cercare di capire noi stessi o di conoscere una persona per poterle dare un giorno un buon consiglio quando le servirà: ascoltate lo stridore della macchina globale, di questa straordinaria e bacata invenzione dell'uomo, architettura stratificata di delega di potere e conoscenza, di trasmissione di necessità e di notifica di azioni, di offuscamento di realtà soggettive - sentite i tubi attraverso cui passano le informazioni ingolfarsi, i meccanismi economici incepparsi, i messaggi generali perdere di significato a causa dell'eccesso di messaggi e di significati - tutti abbiamo visto tsunami agli antipodi, filmati e serate di quark con successivo telediploma in maremotologia, ma della vecchina sola morta in salotto mentre guardava febbre emorragica ci rimane solo l'odore dolciastro nelle narici; pensate ai filosofi politici dal 1300 ad oggi, alle energie che hanno speso per legittimare lo stato sovrano in una qualche sua forma, monarchica repubblicana o socialista, complici della raffinazione di un'idea marcia e marcificante, inconsistente alla radice, insoddisfacente anche per chi per primo la raffigurò nella sua mente; ricordate il giorno che qualcuno vi convinse che sessanta milioni di persone devono trovare un accordo per poter cooperare, tramite ulteriori accordi, con altri cinquanta milioni di persone, e confrontate questo ricordo con quello dell'ultima riunione di condominio, o dell'ultimo pranzo coi familiari; chiedetevi perchè le fazioni sono così simili, come succede negli Stati Uniti già da anni, e chiedetevi se è un caso, o se i gradi di libertà concessi dal sistema (sempre lui, noi lo abbiamo inventato, noi lo teniamo in vita, noi siamo i suoi schiavi) si vanno sempre più assottigliando lasciano sempre meno margine alla scelta, alla possibilità, alla mutazione; riflettete sul ruolo della mutazione e della diversità in natura, sul darwinismo, sui processi naturali e artificiali (che non possono che essere umani), sulla divergenza fra i due, sugli effetti e le conclusioni di tale divergenza.
A questo punto, considerata l'elevata ossigenazione del sangue dovuta alla respirazione e la tachicardia, dovreste essere sufficientemente nauseati da preferire un combattimento fra galli alle urne - senza contare il carico di morte che si diffonde dalla parola urna.
Magari andasse a votare un misero 5% degli aventi diritto ! Primo, significherebbe che al 95% sono sorti dei dubbi, ma a quel punto penso che saremmo tutti in strada a braccia incrociate a fare sciopero della società democrapitalista. Ho molta più paura di un golpe militare a fronte di qualsiasi cenno di risveglio ... sono lì per quello no ? Servire. E proteggere (il potere).
Però che posso farci, sono curioso, per cui glisso e lascio ad altri l'onere di decidere chi deciderà politiche globali autoreferenziali per gli anni a venire; e spero vivamente che eleggano il peggio possibile.
Per uno come me, fervido credente del crollo sistemico, non può esistere scelta migliore.
1 commento:
Giovanni Sartori sul Corriere della Sera propone un modo alternativo di vivere il voto imminente:
http://www.corriere.it/editoriali/08_aprile_10/sartori_voto_sfiducia_costruttivo_ef0d7768-06bb-11dd-b573-00144f486ba6_print.html
Posta un commento